Borghi da visitare in Sicilia: i misteri di Gratteri e l’Abbazia di San Giorgio
Ci sono parecchi borghi da visitare in Sicilia, specialmente nel Parco delle Madonie. Oggi vogliamo parlarvi di Gratteri, comune di circa 900 abitanti in provincia di Palermo. Si tratta di un piccolo centro situato a sud-ovest di Cefalù, in una particolare posizione da cui sovrasta la costa tirrenica. Proprio perché beneficia di una posizione strategica, da Gratteri è possibile raggiungere facilmente Cefalù, Lascari, Collesano e Isnello.
Sommario
Gratteri: storia, miti e leggende di un borgo avvolto dal mistero
Il nome di “Gratteri”, pare derivi dai rilievi montuosi situati vicino al borgo, chiamati Cratos o Craton, oppure – come altra alternativa – si pensa che derivi dal nome di un fiume, il Crati, che scorre da Pizzo Dipilo.
Le prime tracce di vita nel territorio di Gratteri risalirebbero alla tarda età del bronzo, come testimoniano i reperti, tra cui diverse asce, custoditi presso il Museo di Palermo. Notizie sul centro abitato, invece, provengono dalla dominazione araba tra il X e il XII secolo. Infatti, sul territorio sono presenti diverse costruzioni dalla fattura tipicamente araba.
Solo nel 1059, con l’avvento dei Normanni e di Roberto il Guiscardo, il Conte Ruggero d’Altavilla attribuì al borgo un nuovo assetto sotto diversi aspetti: economici, sociali, giuridici e amministrativi che riguardarono non soltanto Gratteri, ma l’intera Sicilia. Fu proprio sotto questa dominazione, che a Gratteri nacquero le abbazie di Sant’Anastasia e di San Giorgio e le sue importanti tre chiese, quelle di Sant’Elia, San Nicolò e Sant’Icono. Gratteri come molti borghi nei dintorni, fu successivamente sottoposta prima al vescovado di Troina e poi alla diocesi di Messina.
Nel 1250 il feudo di Gratteri passò ai signori di Monforte, così che le terre sia di Gratteri che di Isnello poterono essere assegnate alla chiesa di Palermo. Solo successivamente, il feudo di Gratteri divenne della famiglia Ventimiglia, periodo in cui il borgo dovette affrontare diverse guerre, tra le truppe di re Pietro II e l’esercito siciliano guidato proprio dai Ventimiglia. I cittadini di Gratteri sostennero i Ventimiglia, riuscendo a riprendersi la baronia del borgo a partire dal regno di Alfonso d’Aragona.
Tra le più importanti storie e misteri che avvolgono Gratteri, vi è quella riguardante la distruzione del suo Monastero. Pare che i monaci fossero stati cacciati dall’Abbazia di San Giorgio, dagli abitanti, per aver disonorato una donna dell’insigne famiglia dei Bonafede.
Sulla fine del Cenobio di San Giorgio di Gratteri – come tante storie tramandate – ci sono parecchie versioni. Una racconta che i figli delle famiglie nobili andassero a studiare presso i monaci che insegnavano loro le arti delle erbe e delle stelle. Un giorno un monaco chiese ad un alunno una ciocca di capelli della madre, la quale aveva una bellissima chioma rossa. La donna insospettita, credendo che volessero farle un sortilegio, recise un ciuffo di pelo di capra da un tappeto, il quale sfuggitole dalle mani volò verso l’abbazia.
Il marito della donna, pensando che quello fosse un filtro d’amore con il quale la sua sposa sarebbe stata condotta al monastero tramite ipnosi, decise di porre fine a questo tranello architettando un piano. Insieme ai fratelli della moglie si recò tra i boschi, portando un fantoccio dalle sembianze di donna e, mentre stavano nascosti, videro volare il pupazzo di paglia verso la Rocca di Lìngari, attratto da un potente incantesimo. Gli uomini, una volta usciti allo scoperto, spararono al monaco che dalla Rocca si era preso gioco di loro.
Il Monastero di San Giorgio è un luogo avvolto dal mistero, le cui storie si susseguono da anni, ma tutte si concludono con i monaci che abbandonano il Cenobio, nascondendo il loro tesoro annunciando una profezia per poterlo ritrovare.
L’Abbazia di San Giorgio ed il Cammino dei Normanni in Sicilia
L’Abbazia di San Giorgio attira numerosi visitatori sia italiani che stranieri, che si recano a Gratteri alla scoperta di quello che esteticamente può sembrare un rudere, ma che in realtà rappresenta il fulcro del Cammino dei Normanni in Sicilia.
Il Monastero di San Giorgio è un bene di singolare importanza: spirituale, culturale e storico. La sua costruzione risale al XII secolo, quando i Normanni lo fondarono e lo assegnarono all’ordine francese dei monaci Premostratensi, per poi successivamente essere ereditato dai Cavalieri di Malta.
Attualmente del Monastero restano pochi ruderi, che possono soltanto farci immaginare la magnificenza di questo posto. I muri perimetrali della chiesa a tre navate sono costruiti con cocci di pietra squadrati e regolari, con finestre strette in stile medievale. Una parte del prospetto è ancora intatta ed è ben visibile il portale centrale, con le arcate laterali con delle decorazioni che rievocano quelle del Duomo di Cefalù.
Gratteri è sicuramente uno dei borghi da visitare in Sicilia, per la sua storia, le sue leggende ed il suo patrimonio artistico e culturale, in quanto merita davvero di essere scoperto in tutta la sua bellezza.
Come raggiungere Gratteri da Palermo o Cefalù?
Se siete intenzionati a raggiungere Gratteri è importante sapere che l’aeroporto più vicino è il Falcone e Borsellino di Palermo. Una volta giunti a Palermo la distanza da Gratteri è di 80 km, a questo punto potrete scegliere se noleggiare un automobile così da giungere a destinazione in circa un’ora e 19 minuti percorrendo l’autostrada E90 con uscita a Buonfornello, poi seguendo la SS 113 ed infine la SP 28 in direzione Gratteri.
Se, invece, non volete prendere l’automobile, potrete optare per il treno, dall’aeroporto dovrete raggiungere la stazione ferroviaria di Palermo centrale e da lì proseguire il viaggio per Cefalù e poi fino a Gratteri, ci vorranno circa 51 minuti e potrete rilassarvi ammirando i paesaggi che si susseguono dal vostro finestrino.
Hotel Baia del Capitano il luogo perfetto dove alloggiare e raggiungere facilmente Gratteri
Se tra i borghi da visitare in Sicilia siete rimasti colpiti dalle storie e misteri che avvolgono Gratteri e la sua Abbazia di San Giorgio e state progettando di fare una viaggio in Sicilia per godere a pieno delle sue meraviglie, noi abbiamo il posto giusto dove farvi alloggiare. L’Hotel Baia del Capitano di Cefalù fa al caso vostro, potrete visitare in totale tranquillità i borghi della Sicilia che più vi affascinano, compreso Gratteri che dista soltanto 16,7 km cioè 29 minuti di automobile.
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