Gangi: il borgo gioiello delle Madonie
La catena montuosa delle Madonie, nella parte settentrionale della Sicilia, ospita dei borghi che vale la pena visitare, perché culle di arte, storie e leggende. Tra questi, oggi, vogliamo soffermarci su Gangi, che è stato proclamato Borgo dei Borghi nel 2014 e nominato “Gioiello d’Italia”, l’unico comune in Sicilia che ha avuto questi privilegi.
Sommario
Tra storia e leggenda: le origini di Gangi
Le origini di Gangi si intrecciano tra storia e leggenda. A fondarla, intorno al 1200 a.C. pare siano stati i Cretesi con il nome di Egyon e la chiamarono così per una sorgente che era presente in questo territorio. Con il passare del tempo, da metà del XIII secolo fino al 1625, il piccolo borgo di Gangi appartenne ai Ventimiglia, divenuti conti di Geraci.
È ancora poco chiaro, invece, l’episodio con cui Gangi venne distrutta nel 1299: pare che alla base ci fosse una contesa tra Federico III di Aragona e gli Angioini, per i quali alcune cittadine siciliane, compresa Gangi, parteggiavano.
Posta sotto assedio dal Conte di Geraci, sembrerebbe che Gangi fosse stata completamente rasa al suolo, ma che gli abitanti superstiti si adoperarono per riedificarla sul monte Marone. Invece, in base ai patti di resa dettati dal sovrano il 24 maggio, successivi alla deposizione delle armi, pare che Gangi fosse stata risparmiata.
Il borgo di Gangi si presentava con alte mura di cinta, poche porte d’accesso e torri di difesa. Tra il XIV e il XV secolo, a Gangi aumentarono gli ordini religiosi che portano maggiori possibilità d’istruzione e formazione.
Nel 1625 avviene un cambiamento: dalla signoria dei Ventimiglia, la piccola città medievale passa a quella dei Graffeo, che per volere del Re di Spagna vengono insigniti del titolo di Principi di Gangi e Marchesi di Regiovanni. Nel 1677 il titolo passerà successivamente ad un’altra famiglia, i Valguarnera.
Nel 1770 a Gangi incominciano a sorgere le Accademie dei letterati, viene costruito Palazzo Bongiorno e nell’800 sorgono Palazzo Sgadari e Mocciaro.
Cosa vedere a Gangi
Gangi è un borgo arroccato sul Monte Barone, una montagna vestita di case con l’Etna di sfondo, a 120 km da Palermo. A mille metri di altezza sorge questo piccolo borgo, circondato da chiese e palazzi nobiliari.
Oltre agli incantevoli paesaggi e ad essere avvolti in un’atmosfera unica, il borgo medievale di Gangi offre anche un patrimonio artistico, storico e culturale invidiabile.
Gangi possiede 18 chiese, palazzi nobiliari e parecchi tesori artistici disseminati lungo le piccole stradine in salita del borgo.
Tra questi luoghi, meritano sicuramente una visita la Chiesa Madre, la Torre dei Ventimiglia, il Palazzo Bongiorno, il Palazzo Sgadari (sede del museo civico), il Santuario del Santo Spirito e il Castello di Regiovanni.
Per gli amanti della natura, del trekking e delle passeggiate, a Gangi è possibile organizzare anche questo tipo di escursioni, nello spettacolare scenario dei sentieri del Parco Naturale delle Madonie, sospesi tra mare e montagna.
La Chiesa Madre di San Nicolò
All’interno della Chiesa Madre di San Nicolò è possibile ammirare il Giudizio Universale dello zoppo di Gangi – come veniva chiamato Giuseppe Salerno – e anche statue di legno, l’altare maggiore e la cripta che ospita mummie di sacerdoti. Curioso è il fatto che la chiesa sia internamente collegata alla Torre dei Ventimiglia, che gli fa da campanile.
Chiesa Madonna della Catena
Lungo la strada del Castello è possibile ammirare la Chiesa della Madonna della Catena, adornata da colonne e pilastri con bassorilievi; all’interno si trovano sull’altare gruppi di statue della Madonna della Catena a opera di Quattrocchi.
Dal 1583 la Chiesa è sede della Confraternita del Rosario, mentre nel 1621 venne istituita una confraternita in onore della Madonna della Catena.
La Torre dei Ventimiglia
La Torre dei Ventimiglia, oggi funge da campanile della Chiesa Madre, ed è esempio dell’architettura gotica-normanna. Sorge nel 1311 con l’intento di essere una torre d’avvistamento, per poi diventare nel 1530 una torre campanaria.
Si presenta su tre livelli, nel 2015 è stata sottoposta ad opera di restauro. Al primo piano, si trova l’esposizione di un presepe permanente, realizzato da un artigiano di Gangi.
Palazzo Bongiorno
Il Palazzo Bongiorno risale al XVIII sec., costruito nel centro di Gangi, ad opera del Barone Bongiorno. Oggi è sede del Consiglio Comunale di Gangi e della Pro Loco al piano inferiore, mentre all’ultimo piano è possibile ammirare sette sale con affreschi dei pittori Fumagalli e Martorana.
Palazzo Sgadari e Museo Civico
Al centro della città medievale di Gangi, sorge Palazzo Sgadari, che ospita il Museo Civico, dove è possibile ammirare quadri, reperti archeologici e la fedele riproduzione di un’abitazione del posto risalente ad un’epoca a cavallo tra 800 e 900.
Il Museo è suddiviso in 4 sezioni: archeologica, etno-antropologica, delle armi e la pinacoteca Gianbecchina.
Il Castello di Gangi
Il Castello di Gangi è stato edificato ad opera dei Ventimiglia, sul monte Marone. Nel tempo la struttura è stata modificata, ne è stata abbattuta un’ala per far posto all’acquedotto comunale.
L’edificio è costituito da una cappella, due torri e un ampio portone d’ingresso. Nei secoli, il castello è stato adibito a carcere e, infine, anche a scuola. Recentemente, è stato acquistato dalla famiglia Milletarì e adibito ad abitazione privata.
Castello di Regiovanni
Il Castello di Regiovanni o meglio i suoi resti presenti sulla rocca, si trovano a pochi km a sud del centro abitato di Gangi.
Venne edificato sotto la dominazione dei Ventimiglia nel 1350, oggi ne restano tracce di mura e lo stemma araldico in pietra dei Ventimiglia. Merita di essere visto perché gode di una posizione molto suggestiva.
Santuario del Santo Spirito e la sua leggenda
Gangi è anche centro di spiritualità grazie al Santuario del Santo Spirito, si trova fuori dal centro storico ed è adornato da stucchi, decori, affreschi e preziosi lampadari.
La storia del Santuario è legata ad una leggenda, secondo la quale è stato costruito dove un tempo si trovava un masso che custodiva un dipinto del Padre Eterno con un sopracciglio che perdeva sangue.
Dove soggiornare per visitare Gangi: Hotel Baia del Capitano
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